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sabato 28 settembre 2024, di redazione
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Torniamo a ricordare la data del 30 settembre di 81 anni fa quando avvenne la strage del ricovero. Essa segnò il momento più doloroso nella storia di Grazzanise che soffrì la morte di quasi 70 persone lì dove avevano pensato di sfuggirle.
Purtroppo, nell’estate-autunno del 1943, il nostro paese si trovava sulla linea del fronte, in quel momento situata sul Volturno. Si opponevano la XV Panzer Grenadier Division e la Panzer Division Hermann Goering dei tedeschi di fronte allo schieramento alleato che comprendeva la 46a Divisione a sinistra, dal mare fino a Cancello-ed-Arnone, la 7a Divisione corazzata al centro e la 56a Divisione a destra attorno a Capua. I primi avevano uomini, mezzi e strutture disposti in modo da impedire l’avanzata degli alleati, o perlomeno a rallentarla. Sul fiume c’era un ponte di barche e a poca distanza dal centro abitato si trovavano due piste d’atterraggio con altre strutture ed aerei da caccia.
Gli alleati si preparavano da tempo ad attraversare il Volturno e per questo battevano incessantemente le linee nemiche, non tanto con l’artiglieria perché
il cattivo tempo aveva reso il terreno impraticabile per uomini e mezzi, quanto con l’ausilio dell’aviazione. Il passaggio sull’altra riva era reso difficile anche dalla larghezza del fiume che variava da 150 a 300 piedi (ovvero tra 45 e 90 metri), mentre le sponde si innalzavano da 12 a 20 piedi sopra l’acqua (cioè fra i 3 metri e mezzo e i 6). Inoltre c’erano argini alti da 10 a 15 piedi (3-4 metri), costruiti su entrambi i lati per prevenire le inondazioni (1). Fu solo nella notte fra il 12 e 13 ottobre che il VI e il X Corpo riuscirono a portare uomini sull’altra riva non senza grandi difficoltà. Così la 7a Divisione Corazzata estendeva lentamente la sua testa di ponte verso Brezza. Si decise di costruire un ponte di Classe 9 (2), e i lavori iniziarono quella notte stessa, interrotti frequentemente dai bombardamenti nemici, e terminarono con successo entro il 16. Nella ritirata verso la Winter Line il nemico impiegò cannoni semoventi, mortai, lanciarazzi e carri armati come artiglieria itinerante in modo efficiente e con buoni risultati. Le vittime americane furono 6.845 e quelle britanniche 2.847, per un totale di 9.690 (3).
I raid delle fortezze volanti americane avvenivano quasi quotidianamente. In vari articoli precedenti, ai quali rimandiamo, abbiamo riportato numerose date delle incursioni alleate sulle strutture a cavallo del Volturno e sull’aeroporto (non dimentichiamo che i bombardamenti interessavano tutta la linea del fronte, con tutto quello che conteneva, compresi i centri abitati. Il 9 settembre c’erano state le carneficine di Cancello Arnone e di Capua).
Integriamo le informazioni contenute negli articoli precedenti con qualche altro particolare:
“Giovedì, 12 agosto 1943: 50 P-38 del 1° Gruppo Caccia scortarono i B-26 del 17° e 320° Gruppo Bombardieri per attaccare l’aeroporto di Grazzanise, incontrando circa 25 aerei dell’Asse in un feroce scontro. Durante questo, due piloti sono stati visti balzare fuori da P-38 danneggiati e sebbene siano stati visti aprirsi i paracadute, non è stato osservato se finivano in acqua; i due piloti furono dati per dispersi.
Il resto dei piloti sostenne che due BF 109 più otto probabilmente furono abbattuti o danneggiati - Fw Sommermann si è schiantato quando il suo aereo è stato colpito a nord di Napoli” (4).
“Giovedì 26 agosto 1943: Il 47th Bomb Wing ha inviato a Grazzanise 36 B-25 del 310th Bomb Group, scortati da 26 P-38 dell’82nd Fighter Group.
A Grazzanise (Cancello) gli americani affermarono di aver distrutto otto aerei a terra: affermazione che sembra essere molto più esatta di quella del giorno precedente” (5).
“26 agosto: Continuano gli attacchi aerei sugli aeroporti italiani, tra i quali Capua e Grazzanise” (6). “27 agosto: Comunicato aereo: ieri sono proseguiti gli attacchi contro gli aeroporti da parte dell’aeronautica nordafricana. Bombardieri pesanti attaccarono l’aeroporto di Capua, e i due aeroporti di Grazzanise furono attaccati da bombardieri medi. Molte bombe esplosero sulle aree bersaglio o sui punti di dispersione e tra gli aerei abbatterono quindici aerei nemici” (7).
Per avere un’idea delle dimensioni degli attacchi basti pensare che il 5 settembre più di 200 B-25 e B-26 si avventarono sull’aeroporto.
“Domenica 5 settembre: Il 205° Gruppo Wellington seguì gli attacchi giornalieri all’aeroporto di Grazzanise dopo il tramonto, ma mentre era così coinvolto un bombardiere del 70° Squadrone fu visto cadere in fiamme, l’equipaggio perso”.
“Grazzanise fu ancora una volta l’obiettivo preferito poiché i B-26 del 17th Bomb Group furono scortati nell’area dai P-38 del 1st Fighter Group. Sebbene siano stati avvistati molti caccia ostili, due dei quali identificati come "P-38 nemici", non seguì alcuno scontro. Verso mezzogiorno, invece, 130 B-17 furono scortati a Viterbo e Civitavecchia con più di 200 mezzi che poi fecero irruzione a Grazzanise” (8).
Una testimonianza diretta: “Il 6 settembre siamo partiti da Mateur per scortare i nostri B-26 per bombardare l’aeroporto nemico e i satelliti a Grazzanise, in Italia, a nord di Napoli. Poco dopo l’inizio del bombardamento, circa 20 Me 109, Macchi 200 e Macchi 205, attaccarono la formazione”(9).
2 Ottobre -Comunicato aereo:”Bombardieri notturni hanno attaccato ieri sera i ponti di barche a Grazzanise e la strada costiera a Formia. Durante tutte le operazioni di ieri e di ieri notte sono stati distrutti undici aerei nemici”(10).
I duelli aerei tra caccia tedeschi e gli alleati accompagnavano ogni missione.
Il 9 settembre, nel raid sull’aeroporto gli alleati persero tre aerei. Uno fu abbattuto da un caccia tedesco ma l’equipaggio si salvò, e due finirono in mare. Il tenente Harley Anderson che pilotava uno di questi annegò. Ma i caduti erano numerosi. Il comando alleato attribuiva una parte delle perdite ai tempi di riposo troppo brevi e attivò un comitato di valutazione della fatica da combattimento e dei casi di nevrosi.
A volte c’erano anche delle buone notizie per il comando americano, come quando si seppe che il capitano Samuel F. Shireman e il suo equipaggio, dispersi dopo un’incursione su Grazzanise, si erano salvati tra Ischia e Capri.
Nel corso delle nostre ricerche ci siamo imbattuti anche su due piloti del campo avverso che operarono in questa zona. Il tenente Alfred Seidl, nato il 4.12.1919, con all’attivo 31 vittorie, il 23 agosto fu in pericolo per l’incendio al motore del suo velivolo a nord di Grazzanise e si salvò.
Il pilota Franz Schiehs, che combatté nei nostri cieli il 20 e il 26 agosto. Fu in questa occasione che abbatté l’aereo del tenente Anderson citato prima.
Comunque, sia perché c’erano strutture militari tedesche lungo il fiume, un ponte di barche e due piste di atterraggio non lontano dal centro abitato, o anche per fare terra bruciata attorno al nemico che tra l’altro era di stanza nel paese, nella notte tra il 30 settembre e il 1° ottobre si scatenò l’inferno.
Lo descrisse molto efficacemente il can. Don Angelo Florio in una celebre pubblicazione del 1954. Chi non l’avesse letta e volesse farlo adesso può scaricarla qui in una nostra edizione.
Le conseguenze dell’attacco furono drammatiche, sia in termini di distruzioni materiali che, soprattutto, di vite umane.
La gente rimasta in paese (molti si erano allontanati nelle campagne e verso Casal di Principe dove erano arrivati gli alleati) si era quasi abituata a vedere gli stormi di bombardieri che andavano a scaricare il loro carico verso nord e comunque si sentiva tranquillizzata dalla presenza del ricovero ricavato alla bell’e meglio nel giardino del dott. Luigi Izzo, lateralmente a via Tre Grazie. Lì ogni notte e ad ogni allarme correvano a rintanarsi con speranza. Vana illusione! Nella notte fatidica alcune bombe caddero proprio dove si erano rifugiate tante persone, in maggioranza donne, vecchi e bambini. I Marauder B-26 della 12° US Air Force colpirono il rifugio provocando la strage.
La vulgata popolare racconta che nell’area del ricovero erano in sosta i mezzi che l’avevano scavato. Questi, scambiati per mezzi militari, avrebbero attirato l’attenzione dei bombardieri. Troppo semplice. Innanzitutto l’attacco avvenne di notte e il luogo era al buio, ma, come abbiamo detto, il ‘target’, l’obiettivo era costituito da tutto ciò che gravitava sulla linea del fronte e gli alleati non andavano per il sottile. Inoltre, se la nebbia o il buio o altro impedivano di scorgere gli obiettivi militari nemici si scaricavano le bombe dovunque.
Ad ogni modo, qualunque fosse la missione delle fortezze volanti, la strage si compì…
Concludiamo riproponendo ancora una volta l’elenco delle vittime del ricovero di cui è doveroso perpetuarne la memoria, insieme a tutti gli altri caduti civili e militari. ”Vi è una cosa che è mille volte crudele.- esclamò don Carlo Raimondo in occasione della commemorazione del 2 ottobre 1944 - Essa è d’ordinario la conseguenza della morte, ma è anche una prova di quanto sia superficiale ed egoista l’uomo, ed è la dimenticanza! Morire è una legge cui niuno può sottrarsi; ma essere dimenticati è l’infrazione delle leggi più gentili e più sante...Questo non deve avverarsi per i nostri fratelli, vittime innocenti della guerra che ancora strazia e insanguina il mondo."(11)
La tragicità di quell’ora ci fa ben comprendere il carico di lutti e di sofferenze che si abbatte oggi ai nostri confini.
frates
note
(1) American World War 2 Military History Book Collection – No 14
(2) Il ponte Classe 9 era costituito da più zattere collegate da una piattaforma e permetteva il passaggio di mezzi fino a 11 tonnellate.
(3) A. W. W. op. cit.
(4) A History of the Mediterranean Air War 1940-1945, Volume Four, Grub Street, London, 2018
(5) A History of the Mediterranean Air War, op. cit.
(6) Hutchinson’s Pictorial History of the War, Hutchinson & Company Limited, 1943
(7) Army and Navy journal, 4 settembre 1943
(8) A History of the Mediterranean Air War, op. cit.
(9) American Aviation Historical Society Journal – Volume 51
(10) Army and Navy journal, op. cit.
(11) Grazzanise ieri e oggi, quale sviluppo
Foto dal web:
1. Attacco del 320° Marauders sul campo di volo a Grazzanise, il 5 settembre ’43
2. Il terreno fangoso per le piogge rallentava l’avanzata alleata
Elenco delle vittime secondo don A. Florio. Esso comprende 12 bambini, 29 adolescenti e giovani, 11 adulti, 11 persone mature e 7 anziani.
(L’elenco è difforme rispetto ad altre fonti)
1. Palazzo Antonio fu Biagio di anni 56
2. Palazzo Biagio di Antonio di anni 22
3. Palazzo Amedeo di Antonio di anni 16
4. Palazzo Anastasia di Antonio di anni 12
5. Bertone Giuseppa fu Raffaele di anni 48
6. Petrella Fabrizio fu Vincenzo di anni 66
7. Petrella Alfonsina di Fabrizio di anni 22
8. Petrella Giovanna di Fabrizio di anni 20
9. Petrella Michele di Fabrizio di anni 19
10. Petrella Orsola di Fabrizio di anni 17
11. Petrella Gioacchino di Fabrizio di anni 9
12. Petrella Rita di Fabrizio di anni 7
13. Petrella Maddalena di Fabrizio di anni 4
14. Petrella Maria di Fabrizio di anni 2
15. Gravante Maria fu Angelo di anni 81
16. Raimondo Teresa di Mattia di anni 19
17. Raimondo Rita di Mattia di anni 13
18. Raimondo Giov. Battista fu Giosuè di anni 60
19. Leuci Antonietta fu Costantino di anni 41
20. Raimondo Claudio di Giov. Battista di anni 15
21. Rainondo Fausto di Giov. Battista di anni 11
22. Raimondo Rita di Giov. Battista di anni 3
23. Nacca Antonetta fu Angelo di anni 61
24. Raimondo Maria di Salvatore di anni 25
25. Raimondo Maddalena di anni 21
26. Raimondo Giovanna di anni 14
27. Raimondo Iolanda di anni 12
28. Raimondo Ida di anni 9
29. Raimondo Vito di anni 8
30. Leuci Lorenzo fu Antonio di anni 63
31. Parente Maddalena fu Giuseppe di anni 59
32. Parente Paolo fu Giuseppe di anni 14
33. Parente Giuseppe di Paolo di anni 14
34. De Rosa Giovannina fu Gerardo di anni 18
35. Parente Antonetta di anni 28
36. Parente Marietta di anni 18
37. Pezzera Carolina fu Vincenzo di anni 76
38. Di Nardo Angelina fu Alessio di anni 33
39. Nardelli Carolina di Paolo di anni 6
40. Nardelli Salvatore di Paolo di anni 5
41. Nardelli Teresa di Paolo di anni 2
42. Di Nardo Brigida fu Giovanni di anni 66
43. Parente Brigida di Francesco di anni 20
44. Pucino Maria fu Giovanni di anni 68
45. Rullo Teresa fu Domenico di anni 69
46. Rullo Maria fu Domenico di anni 73
47. Nuzzi Vincenzina fu Giovanni di anni 80
48. Izzo Raffaella fu Enrico di anni 42
49. Abbate Giov. Battista fu Giovanni di anni 20
50. Cantiello Nicola fu Salvatore di anni 65
51. Cantiello Paolina di Agostino di anni 14
52. Cantiello Orazio fu Paolo di anni 77
53. Raimondo Raffaele di Vincenzo di anni 32
54. Vitolo Anna di Domenico di anni 30
55. Nardelli Cristina di Vincenzo di anni 2
56. Petrella Teresa fu Marcello di anni 80
57. Gravante Iolanda di Giuseppe di anni 17
58. Petrella Amedeo fu Giovanni di anni 55
59. Pucino Gennaro fu Francesco di anni 59
60. Parente Giuseppe fu Paolo di anni 44
61. Gravante Giuseppe di anni 51
62. Palladino Biagio di Antonio di anni 20
63. Bisesto Caterina di Gennaro di anni 17
64. Pezzera Salvatore fu Luigi di anni 61
65. D’Elena Giovanna fu Domenico di anni 68
66. Cipriano Maria fu Antonio di anni 67
67. Cipriano Cristina fu Antonio di anni 78
68. Palazzo Giovanni di Antonio di anni 12
69. Palazzo Sebastiano di Antonio di anni 10
Alcuni militari italiani non identificati.
Alcuni materiali pubblicati precedentemente sull’argomento:
1943: Grazzanise nel fronte di guerra
La tragica notte del 30 settembre 1943
30 settembre ’43, la notte della follìa
30 settembre 1943-2023: 80° anniversario della strage del ricovero