24 giugno 2011, di paparente
Che cosa fare nelle presenti condizioni? – Niente – diceva il cittadino campano con la sua profonda tristezza meridionale, ripetendo la stessa sconsolata parola del migliore e più umano pensatore del sud, Giustino Fortunato, che amava chiamarsi “il politico del niente”.
Io pensavo a quante volte, ogni giorno, usavo sentire questa continua parola, in tutti i discorsi dei campani. Ninte come dicono a Gagliano. Che cosa hai mangiato? Niente. Che cosa speri? Niente. Che cosa si può fare? Niente. La (...)