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sabato 13 febbraio 2010, di Giuseppe Tallino
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Il ritorno al suo primo amore. Ecco come è stato liquidato da alcuni quotidiani il passaggio da oppositore a gregario-controllato di Vito Gravante. Un atteggiamento politico il suo alquanto evanescente. Prima Svoltista Spurgato , poi Oppositore sostenuto (forse in maniera non troppo decisa )dal socialista Raimondo, poi ancora co-fondatore del movimento Liberazione Democratica, comitato di salute pubblica dichiaratamente Anti-Svoltista, sciolto in seguito nel PDL; ed infine, ad un passo dalla strutturazione di una pesante alternativa, dopo aver mostrato il suo iniziale consenso, riservandosi di dare la conferma dopo aver parlato con i suoi amici: boom! LA SVOLTA.
Perché? Alcuni sostengono che sia stato “venduto“, altri manipolato dal suo Amico, che rientrerebbe (elemento contradditorio per la sagacia Parentiana, quindi da verificare meglio) nel pacchetto “Figliol Prodigo Svoltista”, altri ancora sostengono che quello di Gravante sia stato un atto dovuto perché non era giusto mimetizzarsi nella mischia per sostenere il giovane Conte.
Meravigliarsi? La mossa di Gravante è stata ponderosa, non compatibile con la naturale ma rara rettitudine morale, ma consona alla cittadina Grazzanisana. Perché cari miei non c’è cosa che accada in questo paese se non meritata e confacente alla gente che lo popola. Voltagabbana, Trasformista, Elemento Pindarico. Sono atteggiamenti periodici nell’ambito politico (ambito indubbiamente non puro e casto); in realtà ciò che fa paura è l’ascendente dispotico che esercita Enrico Parente su buona parte dei compaesani. Impaurito, l’attuale primo cittadino, immediatamente è passato al contrattacco pescando tra i suoi rivali un elemento di discreta forza, senza dover affrontare alcuna opposizione fra i baldi fedeli svoltisti. Tutti hanno accettato a capo chino la presenza di un uomo che in passato ha fatto loro guerra. La presenza di uomo che in caso di vittoria (quasi certamente) ricoprirà il ruolo di secondo (terzo se in summo loco poniamo Enrico Parente). Chi ha militato per tanto tempo servendo con attaccamento morboso il Sindaco non ha potuto rifiutare questa mossa (pena la ghettizzazione dalla cupella). L’ennesimo atto autocratico dopo la candidatura del figlio. Questa querelle dimostra come la forza del Dott. Parente sia inversamente proporzionale alla levatura politico-personale di chi egli stesso gestisce a mo’ di marionetta.
Per il resto? La Svolta corre con il vento in poppa. Enrico Parente ha ricreato una lista a sua immagine e somiglianza. I personaggi che la compongono sono esemplificazioni perfette, reali e schiette dei progetti che ha in mente il Dottore…
Sull’altro fronte, dopo i tira e molla tra Pdl, PD, Socialisti ed altri elementi elettoralmente rilevanti pare che l’intesa sia arrivata. Ai cittadini a quanto pare saranno offerte tre opzioni: Campi Stellati, Svolta, e la neonata Coalizione.
Al di là delle trame e delle strategie quello che preoccupa è la quantità inestimabile degli elementi presenti nel territorio che vanno ad accreditare le tesi della sconcertante ANTROPOLOGIA NEGATIVA. E’ vero che la politica ha la malsana necessità di basarsi sulla verità effettuale, sul “come è” e non sul “come dovrebbe essere”. Ma chi assiste con criterio svezzandosi dagli interessi, nota che il sistema locale è caratterizzato da una gestione autocratica del potere, da sostanze diametralmente opposte ai principi partitici, dalla “compra-vendita” di uomini che si scatarrano e si riacciuffano senza alcun contegno. Questi sono i “diktat vangeli “ che ostenta l’attuale amministrazione.
Giuseppe Tallino