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Sembra che l’equilibrio interno sia stato trovato: ma, in caso di elezione, come tenere insieme il gruppo?
giovedì 23 aprile 2015, di Peppe Florio
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GRAZZANISE – Questa sera alle 19, nella sede de “Il volo”, sarà il momento della verità, il momento dell’ufficializzazione dell’alleanza tra Giuseppe Raimondo, Vito Gravante e Marcello Vaio. Ancora nulla di ufficiale sulle gerarchie interne, anche se, stando a fonti vicine ad altri gruppi politici (e che quindi non sappiamo quanto affidabili a riguardo), l’ordine dovrebbe essere Gravante sindaco, Vaio vice e Raimondo, o un nome da lui espresso, assessore.
Difficile pensare che l’unione sia stata dettata dalla presenza di avversari “troppo” forti: lo scenario politico non è quello del 2010 e Pietro Parente, che 5 anni fa sbaragliò tutti, difficilmente otterrà gli stessi risultati, data l’emorragia di suoi ex assessori e consiglieri verso altri gruppi. E’ più probabile che, a pochi giorni dalla presentazione dei nomi, siano iniziati a sorgere, nei 3 gruppi, dubbi sulle possibilità concrete di ottenere almeno 1 seggio e che siano giunti alla conclusione che troppo alte fossero le probabilità di non farcela.
Motivazioni a parte (di questo ne chiederemo conto stasera durante la conferenza stampa), restano le difficoltà oggettive nella gestione di un gruppo simile. A parte la questione del programma condiviso, che già abbiamo sollevato negli scorsi giorni, resta la difficoltà di tenere unito un gruppo senza storia, che rischia di presentarsi come un’accozzaglia di 3 anime eterogenee alle elezioni. Qualora, infatti, il gruppo andasse in opposizione, resterebbe unito grazie alla presenza di un “nemico” comune; qualora, invece, dovesse ottenere la maggioranza, riuscirà il sindaco (poniamo Gravante) a tenere stretti intorno a sé, specie nei momenti di difficoltà, un gruppo di persone che fino a pochi giorni fa rispondevano ad un altro leader (poniamo Vaio e Raimondo)? Il gruppo non collasserà su se stesso?
Peppe Florio