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sabato 3 agosto 2013, di redazione
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Diceva Machiavelli che la storia è un susseguirsi di punti uguali. Perché diceva questo?
Tanto tempo fa in un piccolo paesino del Casertano (un esempio a caso il comune di Grazzanise) i Vigili Urbani comprarono l’autovelox che poteva essere installato sull’autovettura in dotazione. Con quella attrezzatura, ben collaudata e con tanto di decreto Prefettizio, gli agenti si posizionavano lungo l’arteria SS 264 (oggi SP 333) ben visibili ed all’esterno della vettura. La media annua delle multe elevate era di circa 500, oltre ad altre infrazioni che si contestavano quando l’autovettura veniva fermata per controllo.
Poi vi fu, nell’anno di disgrazia 2006, l’invasione Gallica (comandanti che andavano e venivano) che, stravolgendo ogni logica, installò PHOTORED ED AUTOVELOX affidando tutta la procedura a ditte esterne. Il motivo? Non bisognava fare prevenzione ma solamente riempire le casse comunali. I risultati di tanto ingegno ingegnoso si videro il 5 agosto del 2009, alle ore 15.10, quando la Stradale di Mondragone sequestrò sia i Photored (dissequestrati subito dopo perché non coinvolti nell’indagine) che gli autovelox unitamente a tutto il materiale di pertinenza (ancora oggi sotto sequestro a disposizione della magistratura) creando nella popolazione degli utenti della strada (ricordiamo a titolo di cronaca che i comuni del casertano interessati dal fenomeno furono circa 34) una grande soddisfazione per tanta opera umanitaria che salvava le tasche e svuotava le casse, e che casse!
Cascate di inchiostro si sprecarono per scrivere i motivi di tanto scalpore: dalla taratura degli strumenti, alla loro precisione, dalla privacy del responsabile in solido alla mancata presenza della segnaletica.
Caro Machiavelli che vuo’ fa, la storia si ripete ancora nel piccolo comune di Santa Maria La Fossa.
Due autovelox installati: all’ingresso Est, per chi proviene da Capua e all’ingresso Ovest per chi ci deve andare. Le colonne di Ercole installate ben lontane dal centro urbano, tra la macchia mediterranea, arbusti, alberi che troviamo sulle banchine erbose, pertinenze della SP 333, la dicono lunga sulla loro visibilità ma soprattutto sul ruolo che dovrebbero avere: cioè garantire una maggiore sicurezza stradale. Ma, per esperienza passata, posso affermare che l’unica cosa che producono E’ SOLAMENTE L’EFFETTO SORPRESA. ( Dicesi effetto sorpresa: il tempo che intercorre tra il vedere l’autovelox spuntare all’improvviso ed il momento in cui, istintivamente, porti il piede destro sul freno della vettura rischiando di essere tamponato da chi ti segue). La loro presenza è presegnalata da un lampeggiante giallo che di giorno si confonde con la luce del sole per la sua scarsa luminosità. Eppure c’è una circolare Prefettizia che parla di assoluta visibilità degli autovelox e della segnaletica preventiva e ripetitiva che occorre installare. Non a meno di 400 metri e ripetuta continuamente.
La segnalazione luminosa deve essere visibilissima e non come quella che notiamo installata.
Poi il colore. Potevano farlo color cachi così poteva essere meglio mimetizzato; ma con il grigio siamo allo stesso livello.
Infine rivolgo a quel signore o signora che ha scritto dell’invisibilità dei vigili urbani di Grazzanise.
Ebbene questo o questa non si alza mai alle sette del mattino per vedere se i vigili sono davanti alle scuole oppure ad effettuare il controllo di pullmans.
O quando ci sono le varie feste che nel corso dell’anno allietano il nostro paese. Forse perché vanno a dormire presto. Oppure non vanno mai ad un funerale dove i vigili sono sempre presenti. O quando succedono gli incidenti stradali dove spesso sono chiamati in causa per i rilievi. Per non parlare delle notifiche di atti e di tutti gli impegni già evidenziati in passato su questo sito. O quando portano l’acqua potabile nelle abitazioni dove non arriva a sufficienza. Già è vero queste sono altre cose: non è fare il vigile urbano. Chiudo con questa osservazione napoletana: PULCINELLA LO VEDEVANO SOLAMENTE QUANDO ANDAVA IN CARROZZA.
Zorro