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mercoledì 25 aprile 2012, di redazione
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In occasione del 25 Aprile riportiamo la lettera di un condannato a morte della Resistenza, Giordano Cavestro (Mirko), di anni 18 - studente di scuola media - nato a Parma il 30 novembre 1925.
Nella sua semplicità essa consegna alle generazioni a venire il testimone della ricostruzione morale della nazione
Parma, 4-5-1944
Cari compagni, ora tocca a noi.
Andiamo a raggiungere gli altri tre gloriosi compagni caduti per la salvezza e la gloria d’Italia.
Voi sapete il compito che vi tocca. Io muoio, ma l’idea vivrà nel futuro, luminosa, grande e bella.
Siamo alla fine di tutti i mali. Questi giorni sono come gli ultimi giorni di vita di un grosso mostro che vuol fare più vittime possibile.
Se vivrete, tocca a voi rifare questa povera Italia che è così bella, che ha un sole così caldo, le mamme così buone e le ragazze così care.
La mia giovinezza è spezzata ma sono sicuro che servirà da esempio.
Sui nostri corpi si farà il grande faro della Libertà.