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Vaio: "No ad alleanze improvvisate solo per contrastare qualche avversario. Si deve pensare ad amministrare"
venerdì 20 marzo 2015, di Peppe Florio
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GRAZZANISE – La logica delle larghe intese, proposta da Giuseppe Raimondo in controrisposta alle ultime mosse di Nuovi Orizzonti, comincia a mostrare le proprie lacune, e, dopo l’indisponibilità di Pietro Parente a coalizzarsi, è ora Marcello Vaio ad ufficializzare che “Il volo” correrà da solo.
Nella serata di mercoledì la riunione con i sostenitori, nei quali si è decisa la linea da seguire: avanti per la propria strada. “ E’ un progetto iniziato da
solo e così andrà avanti. Il gruppo è quasi completo e presto ufficializzerò i nomi, ma, per il momento, escludo alleanze ” ha dichiarato Vaio, che sin dall’inizio – secondo voci interne ai vari movimenti – si era dimostrato reticente ad una coalizione con Raimondo e Vito Gravante (che avrebbe visto, o che vedrebbe, quest’ultimo sindaco). In effetti Vaio, dopo aver deciso nel 2010 di candidarsi a consigliere per supportare il progetto di “Nuovi Orizzonti”, questa volta non vuole rinunciare al ruolo di primus inter pares che, con l’esperienza collezionata negli anni, sente appartenergli di diritto.
Il “per ora” di Vaio significa che “Il volo” ritornerebbe sui propri passi, pensando a qualche alleanza, solo qualora una coalizione potesse effettivamente rappresentare un miglioramento per il progetto amministrativo. “Non si possono improvvisare alleanze all’ultimo momento, solo per contrastare un avversario” ha continuato l’ex consigliere di Nuovi Orizzonti (con un curriculum politico di oltre 7 lustri alle spalle, criticando l’approccio degli altri esponenti di questa campagna elettorale.
Lo abbiamo ribadito più volte: quella del 2010 fu una campagna elettorale in cui i personalismi cedettero il passo alla volontà comune di mettere fine alla decennale amministrazione svoltista. Un progetto messo su in poco tempo, con la volontà di indebolire un avversario. Il fallimento di quel progetto e l’indebolimento dei Parente dopo tutta la vicenda giudiziaria ancora in corso e lo scioglimento, ha fatto sì che quest’anno si disfacesse quel feticcio di unità e di sentire comune, a favore dei progetti personali e delle “ultime volte”, vere o presunte.
Peppe Florio