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sabato 17 agosto 2013, di redazione
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Grazzanise Non c’è limite alla barbarie umana, la quale non risparmia neanche i morti. Infatti all’apertura mattutina del cimitero ci si è accorti che alcune tombe dell’ala grazzanisana erano state violate. Non si trattava dei soliti furti di rame o di bronzo ma addirittura di effrazioni alle sepolture.
A raccontarlo è il custode del cimitero, sig. Giovanni Vitolo, che non si sottrae alle domande di cronisti e curiosi e racconta per l’ennesima volta lo spettacolo a cui si è trovato di fronte all’apertura del luogo sacro.
Qui una lapida appoggiata per terra, lì un’altra lapide in procinto di essere divelta e che al semplice tocco è caduta ferendo una persona, e ancora una tomba profanata con bara estratta a metà, e più avanti un’altra bara aperta con fuoruscita del’arca di zinco. Complessivamente sono quattro tombe ad essere state oggetto delle “attenzioni” dei delinquenti.
Avvertiti immediatamente i carabinieri della locale stazione, la notizia si è poi diffusa in un baleno attirando una folla numerosa: “Pareva la festa dei morti”, dice il custode per rappresentare l’accorrere dei cittadini per controllare innanzitutto lo stato delle tombe di famiglia.
Le forze dell’ordine staranno già in azione esaminando e valutando gli elementi di indagine. Il caso appare quanto mai misterioso e tutte le piste al momento sono buone. Intimidazioni, estorsioni, avvertimenti? Ce lo diranno i giorni a seguire, forse.
frates