19 aprile 2015, di Peppe Florio
Quando si ha a che fare con delle αἴγες (verso le quali solitamente provo un enorme rispetto) della specie peggiore e più puerilmente violenta, allora è forse meglio fare qualche precisazione.
La fase di campagna elettorale dovrebbe essere la fase di antitesi massima tra le parti in gioco, la fase di massimo scontro. Se in questa fase manca una reale antitesi (tra idee, non tra persone), allora, in prima battuta, si va a connotare l’assenza di una “tesi” di partenza da parte dei gruppi in gioco (...)