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Il Museo Virtuale di Cales si amplia, grazie all’Ottopermille della Tavola Valdese

giovedì 7 marzo 2024, di redazione


CALVI RISORTA - La Rete Archeocales, nel continuare ad arricchire il suo Museo virtuale (Mu.Vi.Ca.), e grazie al fondamentale finanziamento ottenuto con i fondi Otto per Mille della CHIESA VALDESE, ha in corso un nuovo progetto teso a divulgare la storia calena ed i suoi monumenti, da sempre ignorati da quanti dovrebbero farsi carico di valorizzare un sito antico di straordinaria importanza.
Il Mu.Vi.Ca. nasce nel 2018, al suo interno percorsi virtuali che raccontano Cales attraverso metodiche interattive con supporti tecnologici e digitali, tali da consentire una full immersion nella città che un tempo fu una grande città. Per consentire una giusta visibilità e fruibilità a quanti vivono impedimenti motori e sensoriali, il Mu.Vi.Ca., attraverso nuove proposte e realizzazioni di installazioni virtuali, intende facilitare i percorsi di conoscenza proposti nel museo e lo fa acquisendo i moderni strumenti tecnologici quali gli OCULUS, visori che permettono di usufruire dei contenuti nell’ambito della realtà virtuale e quindi visualizzare foto e video a 360°; inoltre è in corso la collocazione di QRcode su una linea cronologica che consentono di esplorare le tappe più importanti della storia calena, a partire dalla preistoria fino ad oggi. A supporto di queste installazioni sono disponibili dispositivi con funzioni di audioguide di agevole utilizzo per tutti ma anche e soprattutto per quanti vivono impedimenti sensoriali.

Completano le azioni poste in essere in questa fase la generazione di personaggi dei periodi storici narrati nel museo con Intelligenza Artificiale, in grado generare nuovi dati e creare nuove versioni di quelli esistenti.
Con l’utilizzo di tali moderne forme interattive si sono volute creare diverse opportunità:
- accesso "virtuale" a tutti ai beni archeologici del territorio caleno;
- creazione di infrastrutture tecnologiche e quindi sviluppo di conoscenze sulla materia;
- opportunità di crescita personale, aprendo il mondo dell’innovazione anche in un territorio di periferia, che solitamente un ritardo notevole nell’approccio al cambiamento tecnologico.

Co. Sta.

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