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Capua, 28 aprile: la lezione di Palasciano sul puro amore

martedì 23 aprile 2024, di redazione


Giunge alla sua ultima lezione-spettacolo, a circa un anno dalla prima, il XV festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, gioco e umana armonia «Omnia palco sacra. I "Quindici" di Marco Palasciano», monumentale bilancio esistenziale del filosofo e artista multidisciplinare capuano in quindici lezioni costruite ognuna su una diversa lettera del suo nome (riordinate secondo l’anagramma «Caos – clap! – armonia»: «C come Capua», «A come Ansia» ecc.), più la lezione «Prologo d’insieme o umano», a formare otto coppie di lezioni: sull’ambiente antropico (dal globale al locale), sulla psiche (dai disturbi della comunicazione all’ingegno comunicativo), su scienza e tecnica (dalla matematica all’informatica), su gioco e poesia come pratiche di pensiero (il cui intreccio genera arte e ludus), sulla filosofia (teoretica e pratica), sulla storia (Ottocento e Novecento), su realtà e fantasia (dalla diaristica ai mondi dell’immaginario), sull’amore (carnale e spirituale).

La puntata n. 15 – «A come Agape. Reti, eroi, vivi e morti, empatia cosmica» – vedrà l’Accademia Palasciania in collaborazione con Capua Sacra, tenendosi nella bellissima chiesa dei Santi Rufo e Carponio (Capua, corso Gran Priorato di Malta 40). L’appuntamento, a ingresso gratuito come sempre, è per le ore 18.30 di domenica 28 aprile. Al termine della lezione – dedicata al puro amore che va oltre la morte e ogni distanza – sarà donato a chi più lo desìderi il volume dei «Quindici» di turno: «La vita intorno a noi».

Una settimana dopo, domenica 5 maggio, si terrà alla stessa ora ma a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10) – in collaborazione con Capuanova e FaziOpenTheater – «Epilogo d’amore numinoso. Nacque dal caos ogni armonia possibile», una festa per la consegna di diplomi e medaglie, inclusiva di un commovente evento a sorpresa.

Si concluderà così il trittico di festival-laboratori iniziato sette anni fa con «Oniricon» (basato sul nome di Eleonora Carmelina Bellofiore, 1933-2016), proseguito con «Ortelius Room» (basato sui nomi di Ferdinando Palasciano, 1929-1995, e di sua madre Immacolata Cardillo, 1903-1991) e culminante in «Omnia palco sacra» (basato sul nome del figlio di Eleonora e Ferdinando). L’insieme di titolo e sottotitolo del trittico è un anagramma della somma dei titoli «Oniricon», «Ortelius Room» e «Omnia palco sacra»: «Aurolalìa. Cosa comporre con i nostri nomi».

Co. Sta.

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