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Il comitato ha presentato due richiesta per gli alberi di via Annunziata e le strisce pedonali
mercoledì 15 ottobre 2014, di Peppe Florio
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GRAZZANISE - Il comitato "Senso civico" prosegue la propria attività di segnalazione di problemi legati al territorio e proprio nelle ultime ore ha protocollato due nuove richieste per la commissione straordinaria, nella speranza che vengano prese in considerazione.
La prima richiesta si riferisce al verde pubblico, che, oltre ad essere scarso, è
anche incolto: i cittadini di via Annunciata, infatti, hanno segnalato che le chiome degli alberi che costeggiano la strada sono diventate ormai eccessivamente ingombranti. "Tutto ciò causa non pochi disagi alla popolazione, primo tra i quali difficoltà di passaggio" dichiarano dal comitato, confidando in un celere intervento di potatura.
Di nuovo sul tavolo della commissione straordinaria, così come lo scorso settembre, la richiesta di rifacimento delle strisce pedonali e della sicurezza stradale, problema atavico, ma ritornato di incredibile attualità dopo che, pochi
giorni fa, un pedone è stato investito in via Cesare Battisti. La richiesta si riferisce in modo particolare agli attraversamenti in corrispondenza delle scuole, specie quello dell’istituto "Can. Gravante" che sorge lungo la provinciale. Negli orari di inizio e fine delle lezioni, infatti, l’area diventa estremamente pericolosa. Ma disagi simili si vivono anche nelle più interne via Diaz e via Montevergine. "Tali mancanze, ormai ad anno scolastico inoltrato, non sono più tollerabili" attaccano da Senso civico. "Siamo ben consapevoli della sensibilità della Commissione Straordinaria nei riguardi delle problematiche legate alla sicurezza stradale, in particolar modo dell’infanzia, testimoniata dall’iniziativa dello scorso marzo “Educhiamo i giovani alla Legalità”. Purtroppo, a Grazzanise, alcune delle nozioni apprese in quella sede, ad oggi, non possono essere impiegate nella quotidianità" commenta il comitato presieduto da Enrico Petrella.
A questi problemi, va poi ad aggiungersi il già segnalato problema dell’illuminazione pubblica, che funziona "a macchie di leopardo", a fronte di un alto livello di imposizione fiscale per i servizi.