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Lettera aperta ai grazzanisani dopo lo sfogo amaro del Parroco di Grazzanise
martedì 16 settembre 2014, di Tiziano Izzo
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Cari concittadini,
dopo essermi nuovamente tenuto in silenzio nel periodo della festa, mi rivolgo alle vostre coscienze di fedeli e di cittadini di Grazzanise.
Il patrimonio religioso è forse l’unica risorsa che ci rimane dopo il fallimento della locale politica che tenta con difficoltà di riemergere per aiutare il nostro paese ricco di talenti ma pieno di difficoltà e dove le divisioni non mancano.
Avendo saputo dell’amaro sfogo del Parroco Lauritano riguardo la modalità di svolgimento del rito religioso più importante di Grazzanise, cioè la processione dell’8 Settembre, vorrei far presente a tutti che questa volta non si possono più tollerare certi sacrilegi camuffati da devozioni personali o dall’esigenza di fare una bella festa.
L’Omelia di ieri è risuonata come un interdetto, quasi una scomunica alla comunità grazzanisana che non riesce a riprendersi l’antica festa dell’8 Settembre diventata un’idolatrica passeggiata dove più che una Regina la Vergine diventa una Mendicante di danaro e dove si distinguono pochi che fanno un pellegrinaggio del cuore e molti che si appropriano di una immagine sacra perché soddisfi i capricci del proprio io.
La processione nel Cristianesimo è l’immagine del cammino di un popolo che costruisce il regno di Dio. L’immagine di Grazzanise in cammino è alquanto disordinata, chiassosa, pietosa e deludente.
In questi anni ne ho viste di tutti i colori, dai litigi sotto la sacra immagine, agli inchini personalizzati, passando per un itinerario senza senso con strade doppie e altre ignorate. In base a cosa viene fatto? Ai soldi? Alle necessità degli Ammalati? Dei lavoratori che il 9 Settembre lavorano? Delle famiglie con bambini piccoli? Di coloro che sono in periferia e che lasciano la casa sola a rischio di furti? Quale programma di preghiera viene seguito? Si hanno i soldi per far venire il vincitore di Sanremo (cosa che al sottoscritto fa piacere) e non per mettere una amplificazione o un servizio d’Ordine capace di garantire l’ordine spirituale e sociale?
Sono due anni che non partecipo alla processione per protesta silenziosa contro un modo di fare demagogico che accusò chi aveva l’oro e alla fine anche su questo non si è fatto nulla! Le solite promesse alla grazzanisana. La Madonna è del Popolo è stato detto. Ma si ricordi qualcuno che è Modello di Virtù non dei capricci del popolo, non è una popolana e non è giusto che l’ammalato che abita in centro paese non possa vederla. Un ammalato va a dormire nella prima serata.
Non mi permetto di giudicare la devozione sia personale che di un popolo, non sono nessuno per giudicare ma come teologo e come cristiano devo dire che abbiamo modi eccentrici, fuori luogo e peggiori dei pagani di dimostrare la nostra fede nel Signore e la nostra devozione a Maria. I sacrifici pagani nella vicina Pompei o nei Campi Flegrei erano maggiormente ordinati e con una rigida gerarchia e disciplina dove regnava il silenzio e la solennità.
Qual è la gerarchia dell’8 Settembre? Quali titoli mostrano coloro che svolgono la processione, alcuni dei quali prendendo il sopravvento sullo stesso comitato? Un cammino di fede? Corsi particolari come operatori pastorali?
E perché gli operatori pastorali grazzanisani non prendono posizione? Dove sono i numerosi laureati e laureati in teologia del paese, perché tacciono?
Come mai il novenario e la processione di San Giovanni o la festa di Santa Massimiliana hanno toni fortemente religiosi e con una enorme partecipazione di popolo?
Una festa si riconosce dai frutti, se i frutti sono malumore e divisione, la festa non è da Dio.
Il Signore ci chiede di vivere nell’umiltà e nell’ascolto di tutti, in particolare degli umili, come ha fatto Maria nel magnificat.
E’ ascolto chiacchierare delle cose più assurde in Via A. Lungo mentre la Madonna percorre con quattro gatti le traverse private?
E’ comunità che la Madonna percorra i cortili privati? E’ rispettoso di una persona con malanni che si corra smodatamente perché si è in ritardo quando comunque qualcuno tocca il letto alle 4 del mattino?
E’ comunità il tratto di via Crocelle dove l’immagine va da sola nelle traverse? E’ comunità il portarla fino a quasi Cancello ed Arnone di qualche anno fa? Questo è emotività e talvolta egoismo.
Proposi dei cambiamenti come il dividere il rito in due giorni o un triduo nelle zone e chiese del paese, idea cara anche al Parroco ma nulla ci fu pure chi fece la lezione. Sono stato criticato aspramente ma il sostegno non mi è mancato, anche perché non mi sono mai messo soldi in tasca né vantato di quello che facevo. In tantissimi paesi d’Italia vengo chiamato ad organizzare feste di diverso genere e da molti sono riconosciuto ed apprezzato. Non è possibile che quei pochi che si impegnano a pregare non trovino seguito e che soltanto quando io mi imponga tentando di dare una parvenza di animazione e di ordine le cose sembrano andare un poco meglio. Non è rispettoso nei loro riguardi. Se non vi piace fatevi avanti, cambiate voi giovani lo stile come si è fatto per il Corpus Domini.
Lo scorso 8 Settembre si è ripetuta una esperienza che a molti è piaciuta a tanti, tantissimi no. L’amore cristiano ci impone di ascoltare tutti, in particolare i sofferenti che non possono godere delle nostre stesse condizioni.
Propongo perciò, facendo eco alle parole del Parroco Lauritano, di organizzare una giornata Mariana per gli ammalati davanti all’immagine della Madonna con una fiaccolata questa volta ordinata, come avviene a Lourdes ripristinando così le candele e il canto dell’Ave Maria con la lettura di brani evangelici e di testimonianze di giovani e consacrati. Sarà la giusta riparazione a ciò che dell’8 Settembre non è andato bene e si trascina come un malanno spirituale da anni. Ripeto: tanto di rispetto per la fede e la devozione personale di ciascuno ma quando si esprime collettivamente essa deve essere necessariamente normata dalla Chiesa e a questa si deve obbedienza non per timore ma per amore verso Colei che è la Madre della Chiesa. Immaginate una schiera di candele davanti alla Madonna che procedono pregando e cantando in modo ordinato, un breve tratto fatto con gli ammalati, la raccolta di offerte per i poveri, vi assicuro che molti di voi si sentirebbero felici e una pioggia di grazie cadrebbe su Grazzanise.
Invito pertanto le persone a rendersi disponibili presso il parroco per onorare Maria come un segno di cambiamento prima personale e poi collettivo. Riprendiamoci la vera festa della Madonna!