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sabato 17 settembre 2016, di redazione
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Dopo il primo gruppo di lettere ricevute, pubblicate nell’articolo precedente, andiamo avanti con l’esame di qualche altra missiva rinvenuta nelle carte di don Francesco che ci conferma le sue amicizie di un certo livello.
La prima è del 20 aprile 1946 ed è inviata dall’avv. Domenico de Francesco di S. Maria C.V.
L’avv. De Francesco si rivolge allo “stimatissimo don Ciccio” per
chiarire un equivoco a proposito di un panegirico che il prete avrebbe dovuto tenere in onore di S. Pasquale. Per un errore dovuto all’interessamento contemporaneo di più committenti della stessa famiglia è stato affidato a tale Padre Bernardino. L’avvocato chiede pertanto a don Francesco di scusare l’inconveniente e di accettare in sostituzione il panegirico al Cuore di Gesù.
Non conosciamo l’esito della faccenda ma dubitiamo nell’assenso di don Francesco.
Avv. Domenico De Francesco
Corso Umberto 1, 30
Santa Maria Capua Vetere
28 aprile 1946
Stimatissimo Don Ciccio,
Stamane è pervenuta alla mia famiglia una lettera da Padre Bernardino, il quale, richiamandosi ad un colloquio con me avuto in S. Maria, riconfermava la sua venuta per il diciannove maggio per tessere il panegirico di S. pasquale, per conto di un reduce, nostro compaesano.
E’ inutile dirvi il disappunto dei miei, specie dopo che l’amico Petrella aveva assicurata la vostra accettazione. Molti rimbrotti mi sono stati messi. Io, però, sicuro della vostra comprensione, ho assicurato che li avrei tolti dall’imbarazzo attraverso un mio diretto intervento presso di voi certo, come sono, che voi, da amico, avreste compatita e giustificata la mia dimenticanza e avreste nel contempo concorso con me nel tranquillizzare i miei, sostituendo al panegirico di S. Pasquale, quello del Cuore di Gesù alla prima domenica di luglio. E’ una cortesia, di cui vi sarò veramente grato, se vorrete accettare, senza alcuna dispiacenza, questa soluzione da me proposta, perché in tal modo concederete a noi tutti il piacere di avervi ospite gradito e di passare in vostra compagnia, sia pure in luglio, quella giornata, che per un contrattempo non dovuto alla nostra volontà, non ci è data passare in maggio.
In attesa di un vostro cortese riscontro, vi prego gradire con i vostri anche da parte dei miei familiari, i più cordiali saluti.
Credetemi vostro
Di Francesco
I timbri postali di partenza e di arrivo sulla busta riportano la dicitura Piana di Caiazzo – Benevento e Grazzanise –Napoli. Non era stata ancora reintrodotta la provincia di Caserta cancellata dal fascismo e i due comuni facevano parte di due provincie diverse. La busta ha l’intestazione del Comune di Piana di Caiazzo - Il Sindaco. Il De Francesco fu appunto sindaco del paese caiatino.
Il sito della Società di Storia Patria di Terra di Lavoro lo ricorda tra i presidenti e ne traccia una breve biografia che riportiamo:
Domenico De Francesco
Piana di Caiazzo 14-10-1901 - 27-4-1972.
Avvocato ed Uomo Politico di forte tempra e rara dirittura morale, Sindaco di Piana di Caiazzo, consigliere provinciale di Caserta ed assessore al patrimonio ed al contenzioso, organizzò l’Ufficio Studi dell’Ente, ne diresse la rivista "la provincia di Terra di lavoro" e curò (1960) la pubblicazione di un corposo volume sul profilo storico della provincia con particolare riguardo alle sue circoscrizioni territoriali ed ai suoi amministratori dal 1860. Vice presidente del comitato provinciale dell’associazione famiglie caduti e dispersi in guerra, fu anche consigliere comunale di Santa Maria Capua Vetere dove visse esercitando l’attività forense. Fu ispettore onorario ai monumenti, era insignito dell’onorificenza di commendatore della repubblica.
Una seconda breve lettera, risalente al 1952, è del prof. Giovanni Guaglione e si riferisce a delle lezioni private che questi dovrebbe dare a un “nipote” di don Francesco. Nella missiva il professore chiede, oltre ad adempimenti burocratici, di avere anticipatamente le proprie spettanze per tale incarico a causa di difficoltà economiche.
14-5-952
Egregio Reverendo Montesano.
Giusto quanto ebbi ad accennarle giorni or sono alla fermata dell’autobus, sarebbe necessario che Lei mi facesse pervenire una dichiarazione dalla quale risulti che Suo nipote non intende sostenere l’esame presso la Scuola Media di Capua o di Teano e questo perché io possa ottenere regolare permesso di impartirgli lezione dal preside della mia Scuola. La pregherei vivamente altresì, ove fosse possibile, di volermi inviare quello che Lei crede possa competermi per le mie lezioni a Suo nipote e questo non per una qualsiasi mancanza di fiducia ma solo perché a causa di improvvisa mancanza di fondi io non ho potuto percepire alcuni stipendi e mi trovo piuttosto in difficoltà.
Spero che Lei non si offenda e mi creda suo Dev.mo
Giovanni Guaglione
Infine una lettera senza data scritta a due mani da Don Francesco e da Raffaele Pancaro, direttore della banda di Bellona, che si trova a Grazzanise per la festa di S. Giovanni, al figlio di questi, Carlo, evidentemente amico del prete.
La lettera non fu spedita ed è rimasta tra le carte di don Francesco
Prof.re Pancaro Carlo
Liceo di Locri
(Reggio Calabria)
C.mo Pancaro,
Io, che ti scrivo, non sono un ignoto né illustre per te; sono Francesco Montesano di Grazzanise.
Questa sera mi sono incontrato con tuo padre, che è venuto a Grazzanise per diriggere (sic) la musica.
Bevendo un bicchiere di birra, abbiamo parlato tanto di te, ricordando gli anni che passammo insieme.
Mi ha tanto rallegrato e consolato il sapere che stai tanto bene e che godi ottime condizioni morali, economiche, sociali.
Approfitto per inviarti i più cordiali, fraterni saluti
Tuo aff.mo amico Montesano Francesco.
Sul retro poche parole del padre:
Caro figlio ho avuto l’onore di conoscere il tuo carissimo amico prof. Montesano, del quale mi parlavi tanto sempre. Egli sapendo che io ero il direttore del concerto di Bellona, mi è venuto incontro offrendomi la birra che abbiamo bevuto alla tua salute.
Noi tutti bene, sarò a casa domani sera.
Bacio tutti, tuo padre
Raffaele
Chi era Raffaele Pancaro? Da un servizio di Franco Valeriani apparso su Capuaonline a proposito della costituzione, nel 2002, in Bellona, del “Centro Culturale Musicale Raffaele Pancaro”, apprendiamo che il Maestro, nato a Bellona nel 1879 si spense nel 1959. Emigrò in America del Nord, fu solista in orchestre sinfoniche e autore di musica ballabile. Ai suoi funerali partecipò una moltitudine di gente accorsa anche dai paesi vicini.
frates
La foto dell.avv. de Francesco è tratta da wwwstoriapatriacaserta.it
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